Il consorzio verso il ricorso contro decisione della Corte europea

Milano, 15 giu. (askanews) – La prova che l’Emmentaler Dop originale sia svizzero è nel nome stesso del noto formaggio coi buchi. Lo ribadisce con convinzione Giovanna Frova, country manager switzerland cheese marketing Italia, che interviene dopo la decisione del tribunale dell’Unione europea, secondo cui il termine Emmentaler non può essere tutelato come marchio per formaggi in quanto per i consumatori europei è un tipo di formaggio e non la sua origine geografica.Giovanna Frova, country manager switzerland cheese marketing Italia: “L’emmentaler Dop o Aop è l’unico originale in quanto la denominazione stessa fa comprendere che sia l’originale: Emme è, infatti, il fiume che scorre nel cuore della Svizzera centrale, ‘tal’ è la valle ed ‘er’ proveniente. Proveniente quindi dalla valle dell’Emme. Quindi l’emmentaler da sempre è l’originale sivzzero ed è il capostipite del formaggio coi buchi”. Nel corso degli anni, il suo nome è diventato sinonimo di formaggio coi buchi indipendentemente dalla sua origine. Una cosa che il Consorzio Emmentaler Svizzera ha sempre cercato di contrastare. In Italia per esempio attraverso l’applicazione della convenzione di Stresa solo l’Emmentaler Dop è il marchio dell’originale formaggio svizzero mentre in tutti gli altri casi è obbligatoria l’aggiunta dei rispettivi Paesi d’origine. E la stessa decisione della Corte di giustizia europea non ha influenza nel nostro Paese: “E’ molto importante rassicurare partner commerciali e consumatori che l’Italia in realtà è tutelata – specifica Frova – perchè nell’ottobre 2022 la corte suprema italiana ha confermato la validità della convenzione di Stresa nella quale si diceva che l’emmentaler è l’originale svizzero”. La stessa cosa vale nei Paesi con cui la Svizzera ha stretto trattati statali sulla protezione delle indicazioni di origine, come Francia e Germania. In realtà Il Consorzio aveva ottenuto la registrazione internazionale della denominazione Emmentaler dall’Ufficio internazionale dell’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale. Ma il tribunale del Lussemburgo l’ha respinta. La sentenza, tuttavia, non ha messo la parola fine alla vicenda e il Consorzio valuta il ricorso:”Deciderà come muoversi per rispondere a questa sentenza che genera una certa confusione e deciderà se presentare o meno ricorso, avvalendosi dell’atto di ginevra – ci spiega Frova – nell’atto di Ginevra appunto si diceva che basta un’unica registrazione della denominazione per poter essere estesa a tutti gli altri paesi membri dell’atto di Ginevra”. In questo modo la Svizzera si riapproprierebbe della paternità dell’Emmentaler che rappresenta una filiera importante all’interno della produzione casearia svizzera: “Sono circa 14mila le tonnellate prodotte in Svizzera di Emmentaler da circa 101 caseifici – racconta – parliamo di 150mila forme una forma pesa tra gli 80 e i 100 chili quindi parliamo di un numero estremamente consistente. Di queste 14mila tonnellate 9.200 arrivano in Europa e 5.700 si vendono sul territorio italiano l’italia rappresenta 40% dell’esportato”. Parliamo di un giro d’affari complessivo di 300 milioni di euro di cui 100 milioni solo in Italia.

Emmentaler: “L’originale è svizzero, lo dice il nome stesso”