Incontro con la formatrice Ana Candelario: serve consapevolezza
Milano, 20 giu. (askanews) – Un progetto che si occupa di crescita e formazione aziendale e che ha l’obiettivo di “realizzare i sogni” di persone e aziende, valorizzando i loro talenti, magari ancora non espressi. Abbiamo incontrato Ana Candelario, amministratore delegato di OSM partner Reggio Emilia. “Innanzitutto – ha detto ad askanews – si parte dalla consapevolezza. Innanzitutto bisogna comprendere quali sono le proprie aree di forza di miglioramento. Noi abbiamo uno strumento oggettivo, che è un’analisi che ci permette di comprendere quali sono le aree di forza di miglioramento di una persona. Nel momento in cui scopriamo di avere potenziale talento a quel punto possiamo svilupparlo possiamo potenziarlo”.Il discorso, insomma, è anche psicologico, ma per la valutazione delle potenzialità ci sono metodi e strumenti, dai quali partire poi per ampliare il discorso. Anche nell’ottica di aiutare le imprese a imporsi sulla scena internazionale, sempre partendo dalla consapevolezza delle proprie capacità. “Noi partiamo da lì, partiamo dalle abilità oggettive che una persona ha – ha aggiunto Candelario – attraverso questa analisi che si chiama analisi High Profile e a quel punto andiamo a costruire per lui e con lui un progetto che lo aiuti a mettere a fuoco il suo potenziale da una parte, al tempo stesso andiamo anche a definire i suoi obiettivi personali e quelli sono soggettivi quindi insieme alla persona stabiliamo una visione, una meta”.Il resto del procedimento che viene portato avanti dall’azienda riguarda le sfide che vengono affrontate di volta in volta. “La persona – ha detto ancora l’amministratore delegato – inizia a raggiungere degli obiettivi sfidanti che non aveva mai raggiunto prima di quel momento e quindi si rende conto che ha delle abilità, ha dei punti di forza che non aveva mai avuto magari l’opportunità di esprimere fino in fondo e acquisisce maggiore fiducia in se stesso. A quel punto definiamo delle mette più grandi, stabiliamo una visione, quindi una visione a lungo termine. a medio termine quindi a 5 anni a 10 anni dove andiamo proprio a definire in maniera più ampia una sua visione di azienda e di vita”.Ma quali sono i sogni degli imprenditori? “La cosa che vogliono gli imprenditori, ma poi un po’ tutte le persone – ha concluso Ana Candelario – alla fine è essere felici”.Una felicità che passa dal bilanciamento tra la propria vita personale e tutti gli aspetti lavorativi. Ma la notizia, in fondo, può essere che in qualche modo i desideri della persone e delle imprese sono molto simili.