Grande retrospettiva sull’artista giapponese classe 1929

Bilbao 29 giu. (askanews) – Ci sono tanti colori, tante immagini accattivanti, tuto sembra riconoscibile. Alcune opere di Yayoi Kusama, artista giapponese classe 1929, sono diventate parte dell’immaginario collettivo, fenomeno di massa globale. Ma la grande retrospettiva che ora le dedica il Museo Guggenheim di Bilbao restituisce una lettura storica, profonda, complessa, che mostra tuti gli aspetti d’avanguardia della figura di Kusama, tutt’altro che riducibile a uno schema o a una operazione di marketing. L’esposizione copre il periodo dal 1945 a oggi e si articola su alcune parole chiave: Accumulazione, Connettività radicale, Biocosmo, Morte, Forza della vita. Ma la prima parola, come ci ha spiegato la co-curatrice della mostra Lucia Aguirre, è Infinito. “La mostra – ha detto ad askanews – racconta tutta la storia di Yayoi Kusama, tutto lo sviluppo della sua arte, perché oggi conosciamo più le sue stanze di specchi infiniti, ma qua quello che possiamo vedere è come questo tema dell’infinito si astato presente fin dall’inizio nella sua traiettoria artistica, a partire dagli anni 40, e continua ancora a lavorare su quello. E questa idea, questo tema, insieme agli altri che sono affrontati nella mostra, sono tutti interconnessi e fanno tutti parte dell’universo Kusama”.La pratica di Kusama si svela, nella sale del museo basco, nella sua articolazione: ci sono i celebri autoritratti e anche le zucche, ci sono i pois, perfino nelle vasche all’esterno del museo, ma intorno c’è molto altro, soprattutto ci sono le ossessioni e le pratiche reiterate, ci sono i video delle performance storiche e degli happening contro la guerra e si sente intensamente il bisogno di trovare nell’arte una risposta alle sofferenze, alla malattia, perfino alla paura. Ed è sorprendente vedere – e percepire – la forza del bisogno di salvezza attraverso l’arte. “Lei canalizza questa sofferenza con l’arte, per guarire – ha aggiunto Lucia Aguirre -. Lei vuole anche che noi, attraverso l’arte e la sua arte, guariamo come persone”.Curata in prima battuta da Doruyn Chong e Mika Yoshitake, la mostra di Yayoi Kusama è realizzata in collaborazione con il museo M+ di Hong Kong. Quello che rimane, alla fine della visita, è la sensazione di essersi addentrati in un mondo governato da leggi diverse, una foresta di colori e immagini, uno spazio esteso, come la stanza infinita che si può visitare al terzo piano del Guggenheim Bilbao, tra le opere della collezione permanente, nel quale noi ci moltiplichiamo e tutto diventa per un momento possibile. (Leonardo Merlini)

Una guarigione infinita: Yayoi Kusama al Guggenheim Bilbao