Prof. Taddei: alternativa valida. Impegno Medtronic

Roma, 30 giu. (askanews) – Sono state annunciate al 32° Congresso della European Society of Hypertension le linee guida dell’ESH per la gestione dell’ipertensione arteriosa, avallate anche dalla Società Europea Renale (ERA) e dalla Società Internazionale di Ipertensione (ISH). Il documento denota un punto di svolta nell’adozione della denervazione renale (RDN), che viene ora raccomandata in classe 2, divenendo così di fatto il terzo pilatro nella gestione dell’ipertensione non controllata insieme ai farmaci e al cambiamento nello stile di vita.La procedura, mini-invasiva, che consiste nel disattivare in modo selettivo parte delle terminazioni nervose che decorrono lungo le pareti esterne delle arterie renali, determina una duratura riduzione della pressione arteriosa.”Come tutti sanno l’ipertesione arteriosa è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolari e secondo l’OMS è la prima causa di morte al mondo”. Lo ricorda – Stefano Taddei, Professore Ordinario di Medicina Interna all’Università di Pisa , per il quale “Circa il 20% della popolazione generale presenta problemi di ipertensione arteriosa. Già il 50% dei pazienti sopra i 55 anni ne soffre”. “La Società Italiana di Ipertensione Arteriosa – continua il professor Taddei – aveva già introdotto il concetto di “paziente difficile” nel quale per vari motivi non si riusciva a controllare i valori pressori. Pazienti difficili possono essere gli ipertesi resistenti, cioè quella quota minimale di pazienti che non rispondono alla terapia farmacologica, o quelli che riferiscono effetti collaterali per ogni farmaco. La denervazione renale si pone quindi come alternativa valida sia per l’iperteso resistente, sia per quei pazienti che preferiscono sottoporsi a una procedura una tantum piuttosto che assumente farmaci tutti i giorni. Questo tipo di impostazione è stato pienamente accolto dalle nuove linee guida”.Medtronic condivide le linee guida presentate al 32° Congresso della European Society of Hypertension e pubblicate sul Journal of Hypertension che sottolineano il ruolo della denervazione renale come parte del percorso terapeutico per l’ipertensione, riconoscendo il trattamento come ulteriore opzione terapeutica sicura ed efficace in grado di ridurre la pressione arteriosa nei pazienti non controllati, benché già trattati con terapia farmacologica. Le nuove linee guida seguono una serie di dichiarazioni di consenso da parte della Società Europea di Ipertensione e di altre società scientifiche, comprese la recente dichiarazione della Società Europea di Cardiologia (ESC) e dell’Associazione Europea di Interventi Cardiovascolari Percutanei (EAPCI).Infine, queste linee guida, così come i recenti position paper delle società scientifiche, nascono grazie al largo numero di evidenze cliniche che si sono generate attorno alla denervazione renale di Medtronic. In particolare sono più di 25.000 i pazienti trattati al livello mondiale con la denervazione renale di Medtronic (Symplicity Blood Pressure procedure) e più di 4.000 i pazienti inclusi in studi clinici con un elevato rischio cardiovascolare o con comorbidità, in presenza e/o in assenza di terapia farmacologica. Medtronic in una nota segnala come intende progredire nel campo della RDN attraverso nuovi programmi clinici, con gli studi SPYRAL AFFIRM e GSR-DEFINE, nonché attraverso programmi esterni di ricerca e progressi tecnologici previsti.Approvato per l’uso commerciale in oltre 60 Paesi in tutto il mondo, il sistema di denervazione renale Symplicity Spyral è attualmente limitato all’uso sperimentale negli Stati Uniti, in Giappone e in Canada.

Ipertensione arteriosa, denervazione renale diventa terzo pilastro