Il punto della situazione al Centro Studi Americani

Roma, 3 ott. (askanews) – Le reti di telcomunicazione rappresentano un asset di fondamentale importanza in settori strategici per un paese e la loro protezione è cruciale per preservare la stabilità e la sicurezza dei Paesi europei. Gli attacchi cibernetici sono in continuo aumento, si pensi che in Italia nel solo 2022 si sono avuti oltre 13mila attacchi informatici significativi con tutte le conseguenze economiche che questo comporta. Se ne è discusso nel corso dell’evento intitolato “La sicurezza delle reti di comunicazione elettronica europee: garanzia di democrazia” organizzato dal Centro Studi Americani in collaborazione con la Fondazione FareFuturo e Open Gate Italia. Una giornata per fare il punto anche sulla situazione italiana che con il decreto Asset ha visto di recente rafforzata la propria disciplina in materia di cosiddetta Golden Power, l’esercizio dei Poteri speciali con cui proteggere asset strategici da ingerenze estere come sottolineato dal senatore di Fratelli d’Italia, Matteo Gelmetti, membro della Quinta commissione Bilancio. “Lo strumento della Golden Power non deve essere vissuto dal privato o dal mercato come un’ingerenza del pubblico ma bensì invece deve essere visto come un sistema di tutela degli interessi della nazione. Lo Stato deve diventare stratega, lo Stato ha la possibilità, proprio perché ha dati maggiori di quello che può avere un sistema all’interno di un mercato, ma ha una visione più complessiva, ha la possibilità di capire cosa è giusto, cosa è bene o cosa è sbagliato o cosa non è bene quello che è il sistema Italia. Quina di la Golden Power se viene utilizzata è perché deve essere utilizzata per la sicurezza nazionale”.Per affrontare la sfida della cyber sicurezza i governi europei stanno attualmente considerando l’opzione di escludere i fornitori di apparecchiature ritenuti ad alto rischio dalle loro reti di comunicazione elettronica, come ad esempio la Cina. Di recente è stato proprio il commissario europeo Thierry Breton a mettere in luce i rischi legati a determinate forniture. Per l’ad di Infratel Marco Bellezza occorre anche puntare sulla formazione perchè gli attacchi sono sempre più sulle reti virtuali e non solo sulla infrastruttura fisica: “Il tema della sicurezza delle reti, delle infrastrutture è un tema centrale. Soprattutto negli ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva acquisizione di consapevolezza su questo tema. Le normative ci sono, bisogna applicarle, e probabilmente ancora una volta per non rincorrere come spesso accade l’evoluzione tecnologica attraverso la normativa, bisogna iniziare a ragionare da un lato su modalità più snelle di verifica dei requisiti di sicurezza, a vantaggio dell’impresa, e della competitività sul mercato e dall’altro ragionare in termini di formazione e di competenze soprattutto sui nuovi scenari che vedono sempre più un’intelligenza diffusa sempre meno sulle reti fisiche è sempre più sulle reti virtuali”.Il punto di vista aziendale è arrivato da Alessio Murroni, vice president of sales per la regione Emea di Cambium Networks che ha posto l’accento sulla necessità di investimenti. “E’ fondamentale investire. Infrastrutture tecnologiche e innovazione vanno di pari passo. Da sempre ci siamo esposti per realizzare infrastrutture a banda larga sicure e performanti nelle zone di digital divide, quelle zone che sono le più sfortunate, che hanno bisogno appunto di elevarsi e di avere pari opportunità rispetto alle zone urbane cittadine dove magari ci sono delle infrastrutture più performanti. La sicurezza delle reti per noi è fondamentale e per chi non conosce la nostra storia siamo diventati un’azienda indipendente nel 2011 ma prima eravamo una business unit della la Motorola solution e da sempre lavora in ambito governativo quindi vantiamo clienti in ambito governativo, militari e non, li come potere immaginare la sicurezza delle reti informatiche è un must, non è qualcosa che si può negoziare”.

Open Gate Italia: Sicurezza e reti tlc, garanzia di democrazia