Incidenza in crescita ma solo una su 10 fa prevenzione

Roma, 21 dic. (askanews) – È la principale complicanza oculare del diabete mellito e rappresenta la maggior causa di cecità e disabilità visiva nelle persone in età lavorativa. Si chiama retinopatia diabetica e colpisce una persona con diabete su tre, con un’incidenza che ha segnato una crescita del +25% negli ultimi 10 anni, ma in Italia solo l’11% delle persone con diabete fa prevenzione ed esegue un esame annuale del fondo oculare.Screening e prevenzione sono le due parole chiave: gran parte della perdita visiva da retinopatia diabetica, infatti, è prevenibile attraverso semplici controlli periodici. “Lo screening – sottolinea Emilio Augusto Benini, Presidente FAND Associazione Italiana Diabetici – è uno degli strumenti più efficaci e più potenti per poter individuare evoluzioni di malattie che la persona potrebbe sviluppare, come la retinopatia, un classico dello sviluppo della persona con diabete ma non solo”.Anche in assenza di una sintomatologia specifica, il consiglio per le persone con diabete, soprattutto dopo i 40 anni, è di sottoporsi periodicamente all’esame del fondo oculare, in modo da poter identificare precocemente la comparsa di lesioni alla retina prima dello sviluppo di ulteriori complicanze. “E’ necessario – prosegue Benini – che si sviluppi una logica di screening in maniera molto estesa, e questo richiede l’impegno sia dei servizi sanitari nazionali che del mondo associativo, che gioca un ruolo molto importante sulla prevenzione”.La retinopatia diabetica è sottovalutata fino al momento in cui compaiono macchie scure nel campo visivo, visione offuscata e fluttuante, alterata percezione dei colori e difficoltà nella visione notturna, ma, a questo punto, lo stadio è già avanzato. La malattia può essere facilmente identificata precocemente grazie all’esame del fondo dell’occhio – semplice, non invasivo e indolore.”Il ritardo sulla diagnosi di retinopatia è il risultato di una serie di fattori, più o meno complessi – precisa Marcello Grussu, Vice Presidente Diabete Italia – una ridotta informazione e ridotta mancanza di campagna di screening; c’è un discorso legato alle lunghe liste di attesa e c’è il fenomeno che riguarda milioni di persone che rinunciano alle cure per incapacità economiche”. “C’è qualcosa che possiamo e dobbiamo fare: intanto occorre incrementare l’informazione per favorire la prevenzione. Questo deve essere realizzato attraverso una azione congiunta e sinergica tra medici di base e specialistici, occorre che le persone migliorino il loro stato di alfabetizzazione sanitaria, devono conoscere ed essere consapevoli dei rischi per la loro salute che derivano da questa complicanza”, conclude Grussu.Le associazioni pazienti Diabete Italia, Fand e Associazione Pazienti Malattie Oculari con la campagna “Diabete, proteggi i tuoi occhi” sostenuta in maniera incondizionata da AbbVie lanciano un appello per la prevenzione della retinopatia diabetica: “Se hai il diabete proteggi i tuoi occhi. Fra i buoni propositi per l’anno nuovo mettiamo al primo posto una visita di controllo salva-vista”.

Malattie dell’occhio per una persona con diabete su tre