Per Legambiente aumento alluvioni, frane, mareggiate e caldo
Roma, 28 dic. (askanews) – Un Natale con temperature primaverili, è questo l’ultimo episodio di un 2023 che è stato da bollino rosso per il clima. L’anno che sta per concludersi è stato segnato da un trend in continua crescita degli eventi meteorologici estremi. Solo in Italia gli eventi estremi sono saliti a quota 378, segnando +22% rispetto al 2022, con danni miliardari ai territori e la morte di 31 persone. Il Nord Italia, con 210 eventi estremi, si conferma l’area più colpita della Penisola, seguita dal Centro (98) e dal Sud (70).In aumento soprattutto alluvioni ed esondazioni fluviali (+170% rispetto al 2022), le temperature record registrate nelle aree urbane (+150% rispetto ai casi del 2022), le frane da piogge intense (+64%); e poi le mareggiate (+44%), i danni da grandinate (+34,5%), e gli allagamenti (+12,4%). Eventi che hanno segnato un 2023 che ha visto anche l’alta quota in forte sofferenza con lo zero termico che ha raggiunto quota 5.328 metri sulle Alpi e con i ghiacciai in ritirata. A fare il bilancio di fine anno è l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato insieme al Gruppo Unipol, che traccia un quadro complessivo di quanto accaduto in Italia in un 2023 in cui la crisi climatica ha accelerato il passo.