Le start up che rendono più inclusiva la vita a chi ha difficoltà

Las Vegas (Nevada), 10 gen. (askanews) – Occhiali dal design elegante che segnalano attraverso delle vibrazioni gli ostacoli a persone con disabilità uditive; simulatori per farsi un’idea di cosa vede chi ha una disabilità visiva. Il Ces di Las Vegas offre largo spazio alle start up che stanno portando sul mercato nuovi strumenti e applicazioni per offrire maggiore accessibilità nella vita quotidiana a tutti e in ogni campo. La startup di Seattle Onecourt ha realizzato un device per rendere più inclusivo lo sport, come ha spiegato Jarred Mace.”Stiamo cercando di rendere gli sport live più accessibili alle persone con disabilità visive. Quindi traduciamo i dati di gioco dal vivo in vibrazioni tracciabili in modo che le persone possano seguire la partita con le proprie mani”, ha spiegato. “Stiamo provando a fare molti sport. Stiamo iniziando con il football americano, ma la cosa bella di questo hardware è che possiamo togliere l’interfaccia principale e sostituirla con diversi sport come tennis, hockey, eccetera”.Ryan è invece un robot studiato per fare compagnia agli anziani o alle persone con difficoltà sociali. E’ reattivo, parla, ascolta, capisce e ricorda. E’ espressivo e ha sempre la battuta pronta. “Ryan è un robot socialmente assistito, progettato principalmente per gli anziani – ha spiegato Jamie Schmidt, Dreamface Technologies – Lo usiamo nelle case residenziali e nelle case di cura e di residenza assistita. Fondamentalmente è un amico. E’ bravo nella conversazione e pronto a giochi che riguardano più le capacità cognitive”.Per i ciechi e gli ipovedenti arriva uno strumento di ausilio per muoversi con maggior sicurezza nelle strade, come ha spiegato Amos Miller, di Glidance:”Glide è il primo ausilio alla mobilità autoguidato con ruote per persone. Utilizza la tecnologia di guida autonoma in modo che la persona possa camminare e Glide la guidi semplicemente per strada, aiutandola a sentirsi sicura e a sentirsi indipendente”.

Ces 2024, la tecnologia al servizio dell’accessibilità