Incontro con Luigi Cerruti su due nuovi saggi di Allemandi

Torino, 10 gen. (askanews) – C’è chi lo detesta e chi lo santifica, chi lo sfrutta e chi ci costruisce incredibili carriere. Il mercato dell’arte è un oggetto complesso, ma con il quale chi ragiona di cultura deve fare onestamente i conti. Ed è anche il tema di un saggio di Simone Facchinetti pubblicato da Allemandi, la casa editrice di cui Luigi Cerutti è l’amministratore delegato. “Il mercato è qualcosa da cui nessuno può sfuggire e non dovrebbe sfuggire – ha detto ad askanews il CEO – non si dovrebbe guardare con spavento. Lo si dovrebbe guardare e noi vogliamo guardarlo con il giusto distacco di un fenomeno che esiste, ma che permette anche di fare cose buone. Il mercato è quello che permette anche attraverso il guadagno di sostenere delle importanti iniziative”.”Il mercato dell’arte – Le regole del gioco” è un viaggio nella storia delle compravendite, ma anche una sorta di manuale per orientarsi nel sistema. “Questo libro – ha aggiunto – ci porta nelle pieghe del mercato, in quelle che sono le grandi strutture e le grandi opportunità, e lo fa capitolo dopo capitolo con esempi pratici e concreti”.Uno dei capitoli si intitola “Maestri e apprendisti stregoni”, due termini che spesso sono associati anche all’architettura, che è l’oggetto di un altro interessante libro che esce per Allemandi e raccoglie interviste a 36 architetti: da Boeri a Gehry, da Gae Aulenti a Piano. “L’architettura ha tante anime”, di Stefano Bucci. “In qualche modo traccia, attraverso le loro voci e attraverso le domande apollinee ma intelligenti di Stefano, quelli che sono un po’ i grandi cronotopi della cultura contemporanea attraverso le grandi architetture. Questi due libri – ha concluso Luigi Cerutti – riuniscono perfettamente quindi quello che è il senso di questa casa editrice e l’interpretazione che dà della cultura visiva contemporanea”.Un’interpretazione che, per il pubblico del contemporaneo, resta spesso soggettiva, ma che proprio per questo ha bisogno di avvalersi di strumenti che ne sostengano le basi, anche a livello divulgativo.

“Il mercato dell’arte non spaventa, l’architettura è il presente”