Scoraggeremo chi delocalizza, incentiveremo chi torna a produrre qui
Milano, 24 gen. (askanews) – “Il gruppo automobilistico Fiat, i marchi italiani collegati, rappresentano una parte molto importante della storia industriale nazionale sia in termini occupazionali sia in termini di ricchezza prodotta: è un patrimonio economico che merita la massima attenzione. E questo significa anche avere il coraggio di criticare alcune scelte che sono state fatte dalla proprietà e dal management del gruppo quando sono state distanti dagli interessi italiani, come a volte mi è capitato di fare spesso nell’indifferenza generale”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni rispondendo al question time in aula alla Camera all’interrogazione illustrata da Matteo Richetti, deputato di Azione, sulle iniziative volte a garantire la continuità produttiva e occupazionale presso gli stabilimenti italiani di Stellantis e di Magneti Marelli, nell’ambito di un piano di rilancio del comparto automobilistico.Meloni ha citato “lo spostamento della sede fiscale, della sede legale, fuori dai confini nazionali” e “l’operazione di presunta fusione tra Fca e il gruppo francese PSA che celava in realtà un’acquisizione francese dello storico gruppo italiano tanto che oggi nel CDA di Stellantis siede un rappresentante del governo francese: non è un caso se le scelte industriali del gruppo tengano in considerazione molto più le istanze francesi rispetto a quelle italiane”.”Il risultato – ha proseguito Meloni – è che in Francia si produce più che in Italia dove siamo passati da oltre un milione di auto prodotte nel 2017 a meno di 700 mila prodotte nel 2022. Secondo i sindacati dal 2021 sono andati persi oltre 7000 posti di lavoro”.”Noi vogliamo come sempre difendere l’interesse nazionale – ha assicurato Meloni – instaurando un rapporto equilibrato con Stellantis: il ministro Urso ha incontrato più volte le persone in questione per difendere la produzione in Italia, i livelli occupazionali e tutto l’indotto dell’automotive. Con questo scopo è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Ministero delle imprese e del made in Italy e l’associazione della filiera dell’automotive. È stato istituito un tavolo permanente di sviluppo nel settore al quale partecipano tutti i soggetti istituzionali e produttivi che si relazionano anche con Stellantis. Abbiamo previsto incentivi come l’ecobonus per sostenere la domanda in misure di sostegno per attrarre nuovi investitori e nuovi costruttori. E in ultimo abbiamo modificato le norme da una parte incentivando chi torna a produrre in Italia e dall’altra scoraggiando chi delocalizza che dovrà in questo caso restituire ogni beneficio agevolazione pubblica ricevuta negli ultimi dieci anni”.”Vogliamo tornare a produrre in Italia almeno un milione di veicoli l’anno con chi vuole investire davvero sulla storica eccellenza italiana e questo significa anche che se si vuole vendere un’auto sul mercato mondiale pubblicizzandola come gioiello italiano, allora quell’auto deve essere prodotta in Italia. Queste sono le regole con l’attuale governo e valgono per tutti”.