“Ratificandolo potremmo usarlo in caso di crisi bancaria sistemica”

Roma, 25 gen. (askanews) – “Il Mes esiste, non ratificandolo non vuol dire che ci ridanno i nostri soldi. È lì e per fortuna, perché è uno strumento molto prezioso e molto duttile. La ratifica darebbe al Mes uno strumento in più, cioé quello di entrare in campo in caso di una crisi bancaria sistemica. Oggi si può far riferimento a un fondo di risoluzione unico, finanziato dalle banche europee, che però ha una capacità limitata pari a circa 60 miliardi. Se questi 60 miliardi non fossero sufficienti a interrompere il contagio, cioé il fuoco, allora con un Mes ratificato si potrebbero disporre delle risorse del Mes che poi verrebbero rimborsate dalle banche europee. La mia domanda è: perché dobbiamo rinunciare a un estintore quando questo estintore lo abbiamo già pagato?”: lo ha detto la Professoressa di European Economics Veronica De Romanis, a margine di un panel che ha inaugurato la Conferenza degli Ambasciatori del Sovrano Militare Ordine di Malta (Smom) a Villa Magistrale a Roma.”Noi non dobbiamo fare nulla, semplicemente firmare, soprattutto dobbiamo fare quello che ci siamo impegnati a fare, un Paese serio, un Paese grande, fa fronte ai propri impegni”, ha aggiunto De Romanis, che insegna alla Luiss, alla Stanford University e presso il Breyer Center for Overseas Studies.”In caso di crisi bancaria sistemica non saranno le banche tedesche ad aver bisogno di questo estintore, perché si salvano da sole e hanno un debito pubblico molto più basso, il debito pubblico tedesco è praticamente la metà del nostro, il rischio è per banche come le nostre dove abbiamo una capacità fiscale molto pià limitata”, ha concluso l’economista.

De Romanis: “Mes è come un estintore già pagato, perché rinunciarci?”