Una lunga giornata per gli agricoltori contro le istituzioni Ue

Milano, 1 feb. (askanews) – Una lunga giornata di protesta con presidi, manifestazioni, clacson e falò. Gli agricoltori di mezza Europa sono arrivati con i trattori a Bruxelles per chiedere salari migliori, per protestare contro le tasse e la regolamentazione europea. La polizia in assetto anti sommossa ha presidiato le strade bloccate dagli agricoltori mentre era in corso il Consiglio Europeo.”Cosa facciamo? Cerchiamo cibo in Canada, in America, in Sud America? – si chiede Jules, agricoltore belga – Ma non rispettano per niente i nostri stessi standard. Inquinano molto più di noi e possono usare steroidi, ormoni, OGM. Quindi ecco, è davvero una richiesta generale, non siamo lì solo per noi stessi, siamo lì anche per tutti i cittadini, perché è ancora la merda che importeranno e che affonderà in prima battuta noi agricoltori in Europa e, in secondo luogo, avveleneranno anche i nostri cittadini europei”A Bruxelles c’è anche Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria:”Noi vogliamo che ci siano un’equità di prodotto e di lavoro e soprattutto di prodotto che possiamo vendere e possiamo dare al consumatore e proporre al cittadino. Un prodotto che sia equo e quindi un prodotto che arriva da un’altra parte del mondo deve avere delle qualità importanti ma devono essere eque rispetto al prodotto che facciamo nei nostri Paesi”.

Tasse, salari e regole: la protesta degli agricoltori a Bruxelles