C’è chi non vuole piegarsi a Sinn Fein, che avrà primo First Minister

Roma, 3 feb. (askanews) – Lealisti pro-britannici si sono dati appuntamento nella città di Moygashel, in Irlanda del Nord, per esprimere la loro rabbia dopo l’accordo concluso questa settimana tra il principale partito pro-britannico, il Dup (Partito Unionista democratico) e il governo di Londra al termine di un mese di trattative.L’intesa annunciata dal leader Jeffrey Donaldson permetterà di formare il governo regionale, dopo che il Dup ha boicottato per due anni le istituzioni locali per protestare contro le disposizioni post-Brexit, che secondo il partito avrebbero ridotto il peso della regione in seno al Regno Unito.L’incarico di First Minister, tuttavia, sarà affidato per la prima volta a un esponente del partito indipendentista Sinn Fein, la vice-presidente Michelle O’Neill, che ha già annunciato la “riunificazione dell’Irlanda”.”Non cederò mai allo Sinn Fein, all’Ira, o a chiunque altro. Non ci arrenderemo”, afferma Mark Gracey, agricoltore.”Sir Jeffrey Donaldson pretende che il nero sia bianco – si lamenta Jamie Bryson, attivista lealista pro-britannico, 34 anni – dice che ha rimosso il confine marittimo irlandese, dice che ha fatto x, y e z, ma non ha fatto niente, penso che serva un po’ di onestà in questo dibattito”.”Il confine deve essere messo dove appartiene, tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda. Se deve esserci una frontiera da qualche parte deve essere sul confine internazionale, è un principio fondamentale”, ha aggiunto, in riferimento a uno dei temi più spinosi e complicati degli accordi post-Brexit.”Organizzeremo incontri e manifestazioni. Passeremo all’azione, non cederemo le nostre terre all’Ue”, aggiunge un altro attivista Mark McKendry In base agli accordi usciti dal Venerdì Santo del 1998, che hanno messo fine a tre decenni di sanguinoso conflitto, O’Neill dovrà avere al suo fianco un vice-premier unionista.Lo Sinn Fein è arrivato in testa alle elezioni del maggio 2022, una sorpresa che mostra la “santificazione” del partito che è stato in passato braccio politico dell’Ira, l’Esercito repubblicano irlandese.La ripartenza delle istituzioni nord-irlandesi permetterà anche a Londra di sbloccare un pacchetto di 3,3 miliardi di sterline (3,9 miliardi di euro) per sostenere i servizi pubblici, che hanno recentemente conosciuto uno sciopero di portata storica.

Nord Irlanda, la rabbia dei lealisti dopo accordo del Dup con Londra