Maurizio Messina: si rischia un sapere più fragile
Milano, 6 feb. (askanews) – “L’Associazione italiana editori ha promosso una ricerca tra gli studenti universitari del triennio, per valutare la modalità con cui oggi si studia nell’università italiana. Abbiamo avuto dei risultati che vogliamo condividere con tutti gli operatori della filiera e ci siamo resi conto che, al di là dei legittimi interessi aziendali delle case editrici, esiste una preoccupazione da parte nostra molto forte sulla profondità degli studi che oggi vengono fatti senza utilizzare materiali editoriali, ma molto spesso abbiamo visto studenti che utilizzano materiali diversi e riteniamo che questo possa originare un sapere diverso, fragile, molto più leggero e meno adatto certamente a quelle che saranno le sfide domani”. Lo ha detto Maurizio Messina, presidente del Gruppo accademico e professionale di AIE, commentando lap ricerca che gli editori hanno commissionato a Talents Venture dalla quale emerge che il 40% degli universitari non ha usato materiali editoriali per preparare il proprio esame più recente.