La guerra a Gaza sbriciola una importante base elettorale

Roma, 22 feb. (askanews) – Dearborn, cittadina del Michigan dove la maggioranza della popolazione è di origine araba, e proprio qui si tocca con mano quanto gli arabi americani siano furiosi con l’amministrazione Biden perché non prende misure sufficientemente dure contro il governo israeliano per far cessare l’offensiva a Gaza. Il 27 febbraio si vota per le primarie democratiche e l’associazione “Abandon Biden” fa volantinaggio fuori dell’American Moslem Society. Samra’a Luqman, attivista progressista, è fra i fondatori. Parla di tradimento.”La sola cosa che mi farebbe votare per lui è se resuscitasse le trentamila persone morte a Gaza, Questa nostra campagna vuole cacciarlo dal suo posto”. Tutti si ricordano della presidenza Trump e del decreto controverso che prendeva di mira i migranti di alcuni paesi musulmani. A Dearborn nel 2020 Joe Biden ottenne oltre il 90% dei voti. Oggi i residenti sono di tutt’altro umore verso il presidente democratico; oggi la politica della Casa Bianca non impedisce il massacro in atto nella striscia di Gaza.Mohamed Saeed Abdulla è un pensionato ex lavoratore della Ford: “Voto democratico da 50 anni, ho lavorato come sindacalista alla Ford, ma oggi siamo contro la politica del partito”.Dibattito religioso in una scuola musulmana. Qui si discutono versetti del Corano ma si parla anche di politica. Fatima Elzaghir è infermiera: “Ci sono due candidati con cui non sono d’accordo e che fanno cose contro la popolazione musulmana. Sceglierò il male minore e per me a questo punto è Trump”.Altri dicono che Biden è un diavolo alla Casa Bianca e che votarlo è stato l’errore peggiore della loro vita.il Michigan, cuore dell’industria automobilistica, è uno stato cruciale per i democratici. Nella capitale Detroit, Abbas Alawieh lavora per “Listen to Michigan”, un gruppo che spinge a non votare per il presidente in carica. “Biden con i suoi aiuti finanziari e il suo sostegno che sembra illimitato alla guerra di Netanyahu potrebbe perdere questa comunità non solo in novembre ma per una generazione” dice. “Per questo vogliamo che ascolti l’avvertimento che arriverà dalle urne delle primarie il 27 febbraio. È chiaro che per ora non ci ha ascoltato; ci sentirà chiari come uno squillo di tromba il 27 febbraio”.

Gli arabo americani contro Biden: “Non lo voteremo”