Transizione EcoDigital produrrà lavoro e benessere

Roma, 19 mar. (askanews) – Non si può compiere la transizione ecologica se non coniugandola a una necessaria rivoluzione tecnologica, puntando cioè sull’innovazione incentrata sul cittadino, sull’alfabetizzazione digitale, favorendo conoscenza ed esperienza degli ambienti digitali, e sul monitoraggio delle attività svolte dalle Istituzioni e dalla Pubblica amministrazione. Un’occasione senza precedenti è rappresentata dalle ingenti risorse del Pnrr e non va sprecata: la sfida che attende il Paese è assicurare all’Italia un ruolo da protagonista in tutti i campi, primi fra tutti proprio quelli dell’innovazione ecodigital. È questo oggi il principale terreno di confronto, non solo in Italia ma in tutta Europa, e che connoterà anche le imminenti elezioni europee. Altro punto di riflessione riguarda la governance intelligente, quella che mira a migliorare il buon governo per facilitare, supportare la pianificazione e i processi decisionali democratici nelle modalità di fornitura dei servizi della PA, ma anche l’accesso ai dati, semplificando la comunicazione e la collaborazione con il cittadino, rese possibili dalla digitalizzazione.Sono questi i principali propositi della Rete EcoDigital che, insieme a Fondazione Homo Ex Machina e con il patrocinio della Fondazione UniVerde, hanno rilanciato ieri, lunedì 18 marzo, a Roma il nuovo incontro nazionale “EcoDigital: Pnrr e Smart Governance. Best practice tecnologiche e normative di attivisti, imprese e Istituzioni per una transizione ecologica e digitale giusta” che si è svolto presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. L’evento è stato trasmesso in diretta streaming su Radio Radicale e con la Media partnership di Italpress e Opera2030.Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde – Promotore Rete EcoDigital): ha rilanciato l’appello affinché “il Governo dia seguito agli ordini del giorno approvati all’unanimità, a dicembre, dalla Camera dei Deputati per sviluppare una vera educazione ecodigital nelle scuole, nelle imprese e negli enti locali. Serve un uso efficace delle nuove tecnologie per un buon uso e un monitoraggio costante delle opere in corso per evitare che le ingenti risorse del Pnrr siano perse o peggio distratte. Gli effetti della crisi climatica rendono ancora più impellente la vera transizione ecologica per l’adattamento a un cambiamento climatico fortemente impattante sull’economia e la società. Occorre realizzare una rapida fuoruscita dalla dipendenza dai combustibili fossili attraverso la massima efficienza nell’uso dell’energia, un massiccio ricorso alle fonti rinnovabili realizzate in modo sostenibile e sostenendo la ricerca di nuove tecnologie”.Loredana De Petris (Promotore Rete EcoDigital): “Il Pnrr nasce certamente come risposta alla crisi economica e sociale causata dalla pandemia ma soprattutto per accelerare la transizione ecologica e renderla socialmente giusta. Stesso discorso per la transizione digitale. Su questi elementi, oltre che sulla coesione sociale, è stato impostato il nostro piano di resilienza. Ora però la transizione ecologica e, in parte, anche quella digitale sembrano rimossi dall’orizzonte del Governo e in particolare quella ecologica viene etichettata come ideologica e come un fardello che il Paese non si può permettere. Anzi le scelte quotidiane del Governo vanno in senso opposto dal nucleare ai fossili forever, per non parlare dell’assalto alla biodiversità. È un vero proprio ritorno indietro quasi rasentando il negazionismo climatico nonostante siano sempre più evidenti e drammatici gli effetti del riscaldamento globale”.Stefano Patuanelli (Capogruppo M5S, Senato della Repubblica), dopo aver portato i saluti di Giuseppe Conte (Presidente MoVimento 5 Stelle), ha sottolineato la necessità di “creare un osservatorio di monitoraggio delle misure del Pnrr per assicurare che la capacità di spesa ci porti a non sprecare denaro che faticosamente il Governo Conte II ha portato al nostro Paese, ma anche per avere una capacità di valutazione sugli effetti delle misure che sono state previste dal Piano” citando due misure molto apprezzate dalle imprese: il Superbonus 110% e Transizione 4.0, sottolineando la spinta che il secondo strumento ha dato in materia di digitalizzazione, ricerca e innovazione, soprattutto a favore delle PMI, inclusi gli imprenditori agricoli e portando il settore primario ad utilizzare circa 1,9 miliardi di incentivi.Francesco Boccia (Capograuppo PD, Senato della Repubblica) ha dichiarato: “Sul campo dell’innovazione tecnologica l’UE ha bisogno di un cambio di passo. In questo momento siamo nella situazione in cui gli Stati Uniti innovano, la Cina imita le innovazioni digitali per tenere il passo e l’Europa continua a regolamentare senza mai essere protagonista. Ma per giocare la partita in Europa non basta più mettere insieme la bandiera e la moneta, dobbiamo mettere insieme anche il debito, tagliandoci i ponti alle spalle e aumentando il bilancio comunitario. E intanto il governo italiano che fa? Latita su Pnrr e fondi europei come dimostra oggi la Corte dei conti sui gravi e colpevoli ritardi nella realizzazione delle infrastrutture digitali nelle aree bianche”.Sono inoltre intervenuti: Antonio Uricchio (Presidente ANVUR) che ha sottolineato la grande opportunità offerta dalle risorse del Pnrr su alcuni asset importanti come la formazione accademica dei dottorati e il diritto allo studio, ricordando i dottorati nazionali promossi sui temi della sostenibilità e dell’intelligenza artificiale; in un messaggio video, Gianfranco Amendola (Magistrato e Ambientalista), a due anni dalla pubblicazione in Gazzetta della riforma per la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità nella Costituzione, ha evidenziato la necessità e l’urgenza di adeguare la legislazione a quanto previsto dal nuovo dettato costituzionale; Livio de Santoli (Prorettore alla Sostenibilità, Sapienza Università di Roma) ha segnalato il “vuoto su tematiche fondamentali come transizione energetica, lavoro e importanza del mercato” osservando che “negando la transizione si nega al Paese di fare sviluppo industriale sull’innovazione e si contribuisce all’interruzione del rapporto intra-generazionale; Giovanni Gostoli (Direttore Rete dei Comuni Sostenibili) ha rilanciato il ruolo determinante dei Comuni ad accelerare dal basso le transizioni ecodigital, innescando processi lungimiranti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, rendere efficienti infrastrutture e servizi, creare politiche di sviluppo sostenibile in linea con i 17 SDGs dell’Agenda 2030.Un messaggio positivo di sostegno a buone pratiche tecnologiche e normative, strategie, azioni è stato rilanciato da docenti universitari: Filomena Maggino (Professore in Statistica sociale, Sapienza Università di Roma) ha ricordato che la transizione ecodigital deve essere considerata in tutte le sue potenzialità, una svolta che sia davvero equa e inclusiva anche in termini territoriali con particolare riferimento alle aree interne; Marco Armoni (Professore associato, New York University) ha ribadito l’importanza della formazione a tutti i livelli in ambito digitale, anche in tema di cybersecurity, riconoscendo che sia a livello aziendale che istituzionale serve consapevolezza per superare i gap esistenti.Nel corso del dibattito, moderato da Luca De Carolis (Giornalista Il Fatto Quotidiano), sono state rilanciate le adesioni e le proposte di amministratori locali, attivisti, giovani innovatori, imprenditori, influencer e startupper per la costruzione di una rete di realtà virtuose capace di essere da stimolo alla politica. L’obiettivo dell’incontro, che segue i molti di successo che lo hanno preceduto, è quello di aggregare e valorizzare le buone pratiche e le migliori esperienze diffuse su tutto il territorio nazionale per favorire la vera transizione EcoDigital, mettendo a circuito quegli esempi positivi fondamentali per la trasformazione ecologica e digitale della società e dell’economia, secondo i principi della giustizia sociale e climatica e della democrazia digitale.Sono intervenuti, presentando best practice e pitch: Davide Adornetto (Founder Ad Digital Consulting); Mariafrancesca Serra (Presidente nazionale Coldiretti Donne); Marco Campagnano (CEO Fit and Go); Anselmo Pellizzi (Segretario nazionale Rete EcoDigital); Valentina Vecchia (CEO & Co-founder Idra Water); Luca Squadroni (Founder Tepy); Diego Lai (Founder e CEO Autentico); Rossana Del Regno (EcoDigital Marche, gCube We Built Digital); Giacomo Paolozzi (Head of strategy, gCube); Catia Acquesta (Presidente Alleati con Te).

Pnrr, Pecoraro: fondi non vanno sprecati